DRAGON TRAINER. (How to Train Your Dragon - 2010)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Dean DeBlois, Chris Sanders
Sceneggiatura di: Dean DeBlois, Chris Sanders
Basato su una storia di: Cressida Cowell
Prodotto da: Bonnie Arnold
Produzione: DreamWorks Animation, Mad Hatter Entertainment, Mad Hatter Films, Vertigo Entertainment
Animazioni: DreamWorks Animation
Edizione Italiana: Universal Pictures
USCITA ITALIANA: 26 MARZO 2010
Con quasi sei mesi di ritardo vede la luce una delle più travagliate e problematiche produzioni animate della DreamWorks Animation. La mano pesante di Jeffrey Katzenberg passa sopra numerosi script e pesca sul photo-finish due carte che probabilmente gli faranno vincere la mano: i papà di una delle più amorfe e migliori produzioni Disney - Lilo & Stitch (2002), ovvero Dean DeBlois e Chris Sanders. Una scelta capace in poco più di un anno di realizzare (forse) quello che già molte critiche danno come uno dei migliori titoli prodotti dagli studios.
La storia si svolge tra le lande sperdute del nord Europa, tra fucine roventi e picchi innevati. Una landa desolata e, cosa peggiore, infestata da draghi di ogni sorta. Lì vive il giovane Hiccup, un vichingo che non sembra avere, come spesso gli ricorda il padre, le carte in tavola per diventare uno dei grandi guerrieri di cui il villaggio ha costantemente bisogno. Ma Hiccup supplisce alla forza fisica con il cervello, costruendo ogni tipo di macchina/macchinario la sua testa gli suggerisca. Certo questo non soddisfa il padre che lo iscriverà comunque alla scuola per giovani guerrieri nella speranza di una qualche forma di cambiamento. Ma l'incontro fatidico proprio con un individuo dalla razza che i vichinghi da generazioni combattono segnerà la vita di Hiccup e di tutta la sua comunità.
La coppia DeBlois-Sanders sembra essere non soltanto la carta ultima uscita dal mazzo del team di Katzenberg, ma anche la più azzeccata. Il duo riesce a portare in casa della grande "d" quello che in questa casa mancava: i sentimenti. Per la prima volta non soltanto ci si trova davanti una storia sensata, funzionante, con tempi ben dettati, ma anche e soprattutto emozionante. Uno script che sembra essere spremuto al limite massimo, tagliando di netto fuori ogni cosa che poteva servire soltanto da riempimento, come spesso si assiste in queste pellicole, come spalle comiche o siparietti e gags di sorta. Le stesse vicende raccontate coprono un arco temporale molto breve, senza flashback o movimenti temporali atti a confondere lo spettatore.
Questo infatti uno dei punti di forza dell'intera produzione: i tempi. Realizzare un titolo più lungo avrebbe influito negativamente e si sarebbe sicuramente presentato infarcito di molti personaggi laterali utilizzati come puro riempimento. I due registi non si limitano soltanto a dirigere le vicende, ma hanno il gravoso compito di tessere una trama che vada oltre la solita commedia, ovvero battute legate insieme a formare una storia, ma una trama sensata capace di divertire e intrattenere. Cento minuti di animazioni circa per concentrarsi sui pochi personaggi importanti: Hiccup e il padre davanti a tutti e pochi comprimari come il maestro di bottega/istruttore, l'impavida Astrid e, non ultimo, il drago Sdentato. Il primo esempio lo abbiamo già nei primi minuti, quando troviamo la voce fuori campo del protagonista, per meglio conoscerlo e cercare di far schierare dalla sua parte il pubblico nel più breve tempo possibile. Si passa poi alla figura paterna, che salta fuori solo dopo qualche scena; una presentazione quasi didascalica dei singoli personaggi.
L'intera storia si può dividere in due parti: l'addestramento e la grande battaglia. Non sono state aggiunte nemmeno battaglie minori, come spesso accade in queste produzioni, ma si è direttamente andati incontro al nemico finale. Il film inizia con un attacco al villaggio da parte dei draghi, descritto tra l'altro come semplice routine, che coincide con la comparsa di Sdentato. Mentre il primo viaggio in mare del padre di Hiccup, il capo villaggio, alla ricerca del covo dei draghi viene liquidato in pochissimi secondi. Un appunto a cotanta "fretta" si può sollevare soltanto alla fase centrale dell'addestramento. L'incontro/scontro con i draghi nell'arena e le soluzioni-punti deboli di questi ultimi infatti vengono scaraventati addosso al pubblico con una velocità impressionante, appena assimilabile. Risulta freddo anche il rapporto tra Astrid e Hiccup, ma pienamente voluto, legato soprattutto ai rudi, in superficie, modi della giovane vichinga.
In definitiva, la storia padre-figlio non è certamente la prima (ne sarà l'ultima) ad essere portata sullo schermo, ma questa risulta ben scritta e capace di suscitare emozioni negli spettatori. I più piccoli si divertiranno con tutti gli scontri tra umani e rettili e, per le visioni in stereoscopia 3D, per le scene di volo. Ai più grandi saranno riservate le frecciatine lanciate un pò ovunque da tutti i vichinghi, giovani ed adulti, in ogni direzione e specialmente verso Hiccup. Una produzione DreamWorks Animation che per la prima volta non da la parola ad animali, alieni o altre specie all'infuori di umani, e che con poca mimica riesce a rendere simpatici/innocui anche animali come i leggendari draghi. Visione altamente consigliata anche perchè, in definitiva, tra le migliori fino ad oggi (se non la migliore) delle produzioni CGI degli studios americani.
Il titolo, costato 165 milioni di dollari, si avvale di doppiatori d'eccezione in patria come Gerard Butler, America Ferrera e Jonah Hill tra i tanti, mentre in Italia troveremo le voci di Roberto Draghetti, Carlo Valli, Maria Letizia Scifoni, Gabriele Patriarca e altri professionisti del settore. La Universal Pictures, distributrice di tutti i titoli DreamWorks per l'Italia, piazza saggiamente l'uscita nei cinema di Dragon Trainer proprio in contemporanea con quella mondiale, il 26 Marzo 2010.
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(How to Train Your Dragon - 2010)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Dean DeBlois, Chris Sanders
Sceneggiatura di:
Dean DeBlois, Chris Sanders
Basato su una storia di:
Cressida Cowell
Prodotto da:
Bonnie Arnold
Produzione:
DreamWorks Animation, Mad Hatter Entertainment, Mad Hatter Films, Vertigo Entertainment
Animazioni:
DreamWorks Animation
Edizione Italiana:
Universal Pictures
USCITA ITALIANA: 26 MARZO 2010
Con quasi sei mesi di ritardo vede la luce una delle più travagliate e problematiche produzioni animate della DreamWorks Animation. La mano pesante di Jeffrey Katzenberg passa sopra numerosi script e pesca sul photo-finish due carte che probabilmente gli faranno vincere la mano: i papà di una delle più amorfe e migliori produzioni Disney - Lilo & Stitch (2002), ovvero Dean DeBlois e Chris Sanders. Una scelta capace in poco più di un anno di realizzare (forse) quello che già molte critiche danno come uno dei migliori titoli prodotti dagli studios.
La storia si svolge tra le lande sperdute del nord Europa, tra fucine roventi e picchi innevati. Una landa desolata e, cosa peggiore, infestata da draghi di ogni sorta. Lì vive il giovane Hiccup, un vichingo che non sembra avere, come spesso gli ricorda il padre, le carte in tavola per diventare uno dei grandi guerrieri di cui il villaggio ha costantemente bisogno. Ma Hiccup supplisce alla forza fisica con il cervello, costruendo ogni tipo di macchina/macchinario la sua testa gli suggerisca. Certo questo non soddisfa il padre che lo iscriverà comunque alla scuola per giovani guerrieri nella speranza di una qualche forma di cambiamento. Ma l'incontro fatidico proprio con un individuo dalla razza che i vichinghi da generazioni combattono segnerà la vita di Hiccup e di tutta la sua comunità.
La coppia DeBlois-Sanders sembra essere non soltanto la carta ultima uscita dal mazzo del team di Katzenberg, ma anche la più azzeccata. Il duo riesce a portare in casa della grande "d" quello che in questa casa mancava: i sentimenti. Per la prima volta non soltanto ci si trova davanti una storia sensata, funzionante, con tempi ben dettati, ma anche e soprattutto emozionante. Uno script che sembra essere spremuto al limite massimo, tagliando di netto fuori ogni cosa che poteva servire soltanto da riempimento, come spesso si assiste in queste pellicole, come spalle comiche o siparietti e gags di sorta. Le stesse vicende raccontate coprono un arco temporale molto breve, senza flashback o movimenti temporali atti a confondere lo spettatore.
Questo infatti uno dei punti di forza dell'intera produzione: i tempi. Realizzare un titolo più lungo avrebbe influito negativamente e si sarebbe sicuramente presentato infarcito di molti personaggi laterali utilizzati come puro riempimento. I due registi non si limitano soltanto a dirigere le vicende, ma hanno il gravoso compito di tessere una trama che vada oltre la solita commedia, ovvero battute legate insieme a formare una storia, ma una trama sensata capace di divertire e intrattenere. Cento minuti di animazioni circa per concentrarsi sui pochi personaggi importanti: Hiccup e il padre davanti a tutti e pochi comprimari come il maestro di bottega/istruttore, l'impavida Astrid e, non ultimo, il drago Sdentato. Il primo esempio lo abbiamo già nei primi minuti, quando troviamo la voce fuori campo del protagonista, per meglio conoscerlo e cercare di far schierare dalla sua parte il pubblico nel più breve tempo possibile. Si passa poi alla figura paterna, che salta fuori solo dopo qualche scena; una presentazione quasi didascalica dei singoli personaggi.
L'intera storia si può dividere in due parti: l'addestramento e la grande battaglia. Non sono state aggiunte nemmeno battaglie minori, come spesso accade in queste produzioni, ma si è direttamente andati incontro al nemico finale. Il film inizia con un attacco al villaggio da parte dei draghi, descritto tra l'altro come semplice routine, che coincide con la comparsa di Sdentato. Mentre il primo viaggio in mare del padre di Hiccup, il capo villaggio, alla ricerca del covo dei draghi viene liquidato in pochissimi secondi. Un appunto a cotanta "fretta" si può sollevare soltanto alla fase centrale dell'addestramento. L'incontro/scontro con i draghi nell'arena e le soluzioni-punti deboli di questi ultimi infatti vengono scaraventati addosso al pubblico con una velocità impressionante, appena assimilabile. Risulta freddo anche il rapporto tra Astrid e Hiccup, ma pienamente voluto, legato soprattutto ai rudi, in superficie, modi della giovane vichinga.
In definitiva, la storia padre-figlio non è certamente la prima (ne sarà l'ultima) ad essere portata sullo schermo, ma questa risulta ben scritta e capace di suscitare emozioni negli spettatori. I più piccoli si divertiranno con tutti gli scontri tra umani e rettili e, per le visioni in stereoscopia 3D, per le scene di volo. Ai più grandi saranno riservate le frecciatine lanciate un pò ovunque da tutti i vichinghi, giovani ed adulti, in ogni direzione e specialmente verso Hiccup. Una produzione DreamWorks Animation che per la prima volta non da la parola ad animali, alieni o altre specie all'infuori di umani, e che con poca mimica riesce a rendere simpatici/innocui anche animali come i leggendari draghi. Visione altamente consigliata anche perchè, in definitiva, tra le migliori fino ad oggi (se non la migliore) delle produzioni CGI degli studios americani.
Il titolo, costato 165 milioni di dollari, si avvale di doppiatori d'eccezione in patria come Gerard Butler, America Ferrera e Jonah Hill tra i tanti, mentre in Italia troveremo le voci di Roberto Draghetti, Carlo Valli, Maria Letizia Scifoni, Gabriele Patriarca e altri professionisti del settore. La Universal Pictures, distributrice di tutti i titoli DreamWorks per l'Italia, piazza saggiamente l'uscita nei cinema di Dragon Trainer proprio in contemporanea con quella mondiale, il 26 Marzo 2010.